La lunática y sus grupos sanguíneos

La mia vita scorre come un fiume
dopo aver guidato fra le curve siamo arrivati al lago
abbiamo buttato le nostre preocupazione, galeggiano e nuotano con le trote
ancora non è stato suficente

Ora ti travesti di persona triste, di persona ingrata, di persone con il cuore legato alle caviglie, preso a calci dalla vita e dai miei piedi. Ora ti vedi guardando il mondo dalla finestra, come le signore nelle case del dicianovesimo secolo. Guardando il pezzo piccolo di mondo che ti è stato dato.

È un mondo troppo piccolo, è facile sentirsi sicura e disperata allo stesso tempo. è facile che vengano i tuoi ricordi a visitarti, i tuoi fantasmi, la tua camicia a quadretti. è inutile che tu cerchi di spazzarli come la polvere degli angoli. È inutile ricostruire un mondo che non esiste piú.

Stiamo parlando del materiale del tetto quando ancora non ho comprato la terra per costruire la mia casa. Potrei eliminare qualche porta, qualche finestra. Non posso eliminare i muri portanti. Non posso sentirmi sbagliata se piango a dirroto per aver perso qualcosa. La verità, non ho perso molto, ma ho guadagnato.

Ho guadagnato le parole che non so più congiugare, alle quali non posso mettere fine perchè si muovono costantemente tra la massa cerebrale. Le parole non servono niente, solo gli atti, ma queste parole mi tengono vestita.

Non voglio fare più la scrittrice, non ricordo più come si scrive. Voglio smettere di addobbare il mio albero di natale finto, di abbellire qualcosa che non si è ancora creato. Vorrei tornare allo esenziale. Pensare e scrivere mi sta facendo male.

La cabra y la encina ahora debería llamarse la loca y el pino, la triste y el mar, la lunática y sus grupos sanguíneos.

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